Trento, 23 settembre 2010
«La casa sul lago» l’impegno civile diventa romanzo
Una generazione segnata dalla strage di piazza Fontana
dal Trentino di giovedì 23 settembre 2010
Tremosine, sopra il lago di Garda, è un piccolo paese racchiuso tra le montagne da un lato, e una vasta pianura che porta ai paesi vicini dall’altro. È qui che Lucia Coppola, docente, animatrice politica, già presidente del Consiglio scolastico provinciale, ha vissuto la sua infanzia, nella locanda che gestivano i genitori. Ora “La casa sul lago” è diventato il titolo del suo romanzo, pubblicato da Albatros, che l’autrice presenterà domani alle 18 nella Sala degli Affreschi della biblioteca comunale di Trento, con letture di Elena Leveghi e interventi di Sandra Tafner e Franco de Battaglia, del quale pubblichiamo di seguito parte della prefazione.
di Franco de Battaglia
Chi ha incontrato, conosciuto, ammirato ed anche votato Lucia Coppola in questi anni di grandi mutamenti, di speranze che restano forti nonostante i riflussi, leggerà “La casa sul lago” con sentimenti contrastanti. Da un lato ritroverà scelte e atteggiamenti comuni a tutta una generazione, a quella che era giovane - forse ribelle, ma non necessariamente trasgressiva - nel Sessantotto, quella che nel 1970 dovette fare i conti, a livello personale e collettivo con lo squarcio umano, prima che politico, provocato dalla strage di Piazza Fontana. Dall’altro sentirà di addentrarsi in un terreno ignoto, in sentieri di vita insospettati per intensità e tenerezza, antichi e attualissimi, nella vita tutta “sua” e irripetibile che Lucia ha deciso di condividere, nel libro, con il suoi lettori. “La casa sul lago” è una narrazione che avvince e convince, perché è scritta con una limpidezza rara, perché ripercorre i ricordi di infanzia e giovinezza senza farsene imprigionare. Ma soprattutto Lucia Coppola, con generosità - ed è questa forse la parola chiave del racconto e di una vita - fa coincidere il destino pubblico di quella generazione con le sue radici private, intime, senza crearne un corto circuito, ma rilanciando invece gli affetti come momento portante, forza ispiratrice sotterranea delle scelte pubbliche. Ci si impegna, anche in politica, perché i rapporti fra uomo e donna, di amicizia e d’amore, siano più veri e possano costruire una casa, perché i figli possano crescere liberi non sotto padri-padrone o madri troppo protettive e tiranne, perché la comprensione dei diversi - e i più diversi, prima ancora degli immigrati sono i vecchi - diventi parte di una costante quotidianità, non solo di episodici momenti di accoglienza. (...)
La “casa sul lago” aveva una scala di pietra che saliva alla terrazza con la vista aperta sull’azzurro, ed era un po’ anche pensione - fuori stagione, per primavere precoci - in un’intimità familiare condivisa con amici e clienti ospiti, alla quale il lettore ora partecipa. E forse non si può capire Lucia Coppola, la “condivisione” alla quale ha voluto improntare tutta la sua vita, negli affetti, nella politica a sostegno dei più deboli, nella scuola - il mestiere più bello, con i bambini e i ragazzi che crescono, cui si insegna e da cui si impara - se non si tiene presente il messaggio segreto, così forte nell’infanzia, di una casa raccolta, e al tempo stesso così aperta a persone e a personaggi (...). La casa è legata a ricordi anche duri, a lacerazioni profonde. È la casa che la famiglia dovette abbandonare, proprio agli inizi dei “fatali” anni Settanta per ristrettezze e difficoltà, ma è il luogo profondo che, vissuto una volta non si smarrisce, il luogo vero - di verità complessive - che si pone come energia per tutte le scelte successive, anche le più lontane. La casa cui attingere per essere liberi dentro, non solo per avere un tetto sopra.
Nel libro - nella casa - Lucia Coppola fa i conti con la sua vita. L’amore, i figli, la militanza e l’impegno politico, la stagione del femminismo che sarebbe venuta e che Lucia avrebbe vissuto da donna con figli, realizzata, consapevole delle sfide e dei problemi, ma sicura, i diritti civili, ma forse, soprattutto, la voglia di essere libera di pensare, ed anche di sognare, per cui la politica diventava passione, mai professione. Forse anche per questo, nella dimensione civile e politica trentina Lucia Coppola è emersa come personaggio di punta, fra i leader di una generazione, senza staccarsi però mai dalla gente e da una sua profonda libertà interiore.
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PRESENTAZIONE
DEL LIBRO
"LA CASA SUL LAGO"
di
LUCIA COPPOLA
Venerdì 24 settembre 2010
ore 18
TRENTO
Biblioteca Comunale
Sala degli Affreschi
via Roma, 55
Sono intervenuti
Sandra Tafner e
Franco de Battaglia
letture di
Elena Leveghi
leggi locandina in PDF
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